Torna il DisFestival, l’evento per rendere la disabilità “pop”

Manca sempre meno alla seconda edizione del DisFestival, il public program diffuso che mira a rendere la disabilità “pop”, cioè accessibile e comprensibile a tutti. Il Festival è promosso dalla Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD) e dalla Fondazione CRT nell’ambito del progetto Agenda della Disabilità. L’obiettivo è valorizzare la diversità tramite cinque appuntamenti, che si terranno dal 29 novembre all’8 dicembre, organizzati in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, celebrata il 3 dicembre. 

Il DisFestival intende modificare il modo in cui la disabilità viene vista e raccontata, ribaltando l’opinione comune a partire dallo stesso prefisso “Dis”, convenzionalmente associato alla mancanza, e ora inteso invece in senso positivo come “capace di DISfare i pregiudizi”. L’accezione “pop” si vuole consolidare tramite iniziative capaci di far sì che la disabilità “non sia un mondo a parte, ma parte del mondo”. Fondamentale in questa missione è stata la scelta di utilizzare linguaggi contemporanei. Questa edizione, infatti, si caratterizza anche per una campagna teaser di affissioni cittadine e post social che giocano con alcuni degli stereotipi più comuni sulla disabilità in modo provocatorio.

Quest’anno, come nella scorsa edizione, il Festival si ibrida di collaborazioni e presenze variegate: attivisti, esponenti del terzo settore, aziende, scuole e artisti si riuniscono per raccontare la disabilità in modo inclusivo. Tutti gli appuntamenti saranno “accessibili, privi di barriere fisiche, architettoniche e sensoriali” per promuovere, fedelmente alla missione della Cpd, “una società inclusiva, consapevole e aperta in cui la diversità sia riconosciuta come valore e fonte di ricchezza comune”. Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del Festival, personalità diverse hanno preso la parola per rinnovare il proprio supporto e illustrare in che cosa consisteranno le giornate della manifestazione.

Silvio Magliano, consigliere regionale, ha ringraziato la Cpd per aver “reso possibile ciò che un tempo sembrava impossibile”: dare una risposta forte a tante famiglie che temevano per il futuro dei propri figli con disabilità che oggi, anche grazie al lavoro della Consulta, non saranno più lasciati soli. Il Consigliere ha poi ricordato l’importanza del coinvolgimento delle istituzioni in progetti come il DisFestival, perché sostenere ciò che accade nel terzo settore è “un obbligo”.

Lo stesso punto di vista è stato ribadito anche da Jacopo Rosatelli, Assessore alle politiche sociali, che ha elogiato la capacità di Torino di “collaborare tra pubblico e privato”. E rimanere uniti in questa “battaglia di civiltà”, secondo Rosatelli, non migliora solo la vita delle persone interessate, ma “la città per intero”. L’assessore ha infine parlato di come il tema dell’evento sia in fondo “molto materiale”, perché spesso si tratta di barriere architettoniche, ma altrettanto fondamentali sono l’immaginario e la percezione della realtà da parte delle persone con disabilità che sono “protagoniste della loro vita e come tali devono essere percepite dalla società civile”. 

Il programma

Il festival si aprirà il 29 novembre con il “Talk Agenda della Disabilità”, condotto da Sebastiano Pucciarelli, per illustrare le attività svolte dall’Agenda della Disabilità nel 2025. Il primo dicembre, invece, si terrà la premiazione del premio giornalistico “Paolo Osiride Ferrero”, un progetto in collaborazione con il nostro Master in giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino. Il concorso, giunto alla terza edizione, premia coloro che si sono distinti nel raccontare temi di disabilità, inclusione sociale e accessibilità. Perché, come affermato dal Presidente della Cpd, Maurizio Montagnese, “l’uso della parola per divulgare il tema della disabilità è per noi fondamentale”. D’altronde, “se non si cambia il linguaggio non si cambia la realtà”, citando le parole del vice prefetto di Torino Alessandra Tripodi durante la conferenza stampa.

Al premio seguirà il concerto “Oltre il pregiudizio – La Bellezza di Essere Umani”, in programma mercoledì 3 dicembre. Si tratta di “uno spettacolo che intreccia narrazione, musica e emozione per superare i pregiudizi”, ha detto emozionata la direttrice artistica Valentina Lombardo. “Il concerto – ha continuato Lombardo – invita a guardare oltre le barriere e riscoprire la straordinaria unicità della differenza”. Ma la sensibilizzazione non può non passare per la scuola, a cui il DisFestival dedicherà una giornata intera. L’evento sarà un “importante momento di condivisione e sensibilizzazione sui temi dell’inclusione”, con il coinvolgimento di quasi 4 mila partecipanti tra studenti, insegnanti e ospiti che si troveranno a Torino il 5 dicembre.

Le ultime due giornate del Festival, il 7 e l’8 dicembre, sono dedicate a due eventi diversi. Prima verrà presentato lo spettacolo teatrale “l’incredibile viaggio di Cipidillo”, messo in scena dalla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani per sensibilizzare i bambini, e gli adulti, sul valore dell’inclusione. A seguire, verrà allestita la Città dell’Agenda della Disabilità, un’esperienza immersiva in cui sarà possibile “mettersi nei panni di persone con disabilità motorie e sensoriali” per poter comprendere davvero cosa significa vivere in un mondo non progettato per te.

Info e programma dettagliato sul sito del DisFestival.

di Cecilia Perino

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